Teatro Garibaldi - Modica

Teatro Garibaldi Avola

domenica 08 maggio 2016

Teatro Garibaldi Avola

In Avola il corpo centrale del teatro avanza nel prospetto per l’intera altezza della fabbrica. Tale soluzione, che si rifà agli eleganti motivi a loggiato delle facciate dei palazzi cinquecenteschi (v. Palazzo Farnese a Roma), in Sicilia, negli anniquaranta-sessanta dell’Ottocento, era stata adottata da più teatri fra i quali il Concordia di Ragusa, La Munizione di Messina, il Santa Cecilia di Palermo il cui prospetto, nel 1854, è riprogettato dall’architetto Giuseppe Di Bartolo Morselli 79. Nell’ambito di una tipologia ormai consolidata nell’isola e in tutta Italia, Salvatore Rizza crea il “suo” teatro. Per la superficie che occupa, di metri quadrati 493, il teatro di Avola è un miracolo di armonia e funzionalità.

La facciata, in pietra bianca degli Iblei, è lunga diciassette metri e aggetta sulla piazza detta del Teatro, che costituiva dapprima il Piano di S. Venera, in omaggio alla chiesa della patrona che vi prospetta. Sulla superficie di fondo della facciata, segnata nel piano terra dalle bugne orizzontali e da due porte, una per lato, nel corpo di fabbrica spinto innanzisono i tre archi a tutto sesto sorretti da quattro pilastri resileggeri da modanature ad incavo. I tre archi costituiscono gliingressi al teatro. La loro profondità, pari a quella dei tre gradinidi accesso, determina forti contrasti chiaroscurali e rende moltoplastico l’insieme. Sull’architrave listellata si innesta il secondolivello della costruzione. Il passaggio fra i due piani è segnatoda balaustre a balcone con colonnine in pietra (balaustri) dimemoria palladiana.Dominano il primo piano cinque finestre delle quali tre racchiusetra la parete avanzata ritmata da lesene scanalate concluse dacapitelli corinzi. Le finestre, poste in corrispondenza degli ingressidel piano terra, insieme a quelle dei prospetti laterali, sono risoltecon delicate cornici sorrette da mensole che hanno riscontro nelCinquecento nelle architetture di Baldassarre Peruzzi, studiosodel Bramante e maestro del Serlio80. Per dare slancio alla struttura edilizia le trefinestre centrali sono coronate da lunette amplificate da archi che ripropongono,nella dimensione, quelli inferiori. Da questi si differenziano perché ornati damotivo a S inversa nel concio di chiave.I quattro capitelli, in stile corinzio, nella parte terminale dell’edificio sostengonola trabeazione. Il fregio si sviluppa per tutta la larghezza del corpo avanzato. Ildecoro, raffinato bassorilievo intagliato nella pietra color bianco-miele, mostrafestoni intervallati dalla lira e ispirati da motivi classici utilizzati nel Rinascimento.Sopra l’aggettante cornicione conclude l’insieme un rialzo a timpano con dado centrale sul quale doveva essere installato un gruppo scultoreo. Mai realizzato,di esso non si conosce la forma e il soggetto perché i disegni del Rizza, relativial progetto del teatro, risultano dispersi. Anche i riquadri rettangolari posti sulledue porte e sulle due finestre laterali al corpo avanzato della facciata, avrebberopotuto accogliere, nel progetto, ornati a bassorilievo.La profonda conoscenza che Salvatore Rizza mostra di avere dell’esteticarinascimentale, lascia supporre che egli abbia compiuto un viaggio di studi aRoma, città alla quale mostrano di riferirsi le colte citazioni che si “leggono” nel prospetto del teatro.

Fonte: http://www.comune.avola.sr.it/teatrocomunale

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